Quante persone che, magari per la breve durata di una vacanza, o per un incontro casuale in un bar o al cinema o ad un parco di divertimento, entrano a far parte della nostra vita, possiamo dire di aver conosciuto.
Errata corrige: incontrato,non conosciuto.
Non basta una vita per conoscere una persona e personalmente ritengo che non ne bastino nemmeno due.
Non bastano nemmeno due vite alla persona stessa per conoscere se stessa.
Passatemi il gioco di parole.
Comunque sia, abbiamo incontrato e/o conosciuto migliaia di persone, ma di quante sapremo cosa faranno in seguito? Voglio dire, chi sa ora cosa sta facendo e com’è diventata quella bambina che avevo conosciuto a Santo Domingo, quando avevo…non ne ho idea, su per giù 7 anni? Si chiamava Giada e tutto quello che so di lei si limita al ricordo che ho di lei, ma nel frattempo le cose sono cambiate, lei stessa sarà diversa da com’era quando l’avevo incontrata.
Ma per me lei rimane la Giada ricciolina,bionda, che sembrava un po’ un maschiaccio, che faceva mosse di karaté e con cui ci lanciavamo gavettoni nella piscina dell’hotel.
Lei, per me, si è cristallizzata in questi pochi dettagli, che tra qualche anno avrò scordato. Eppure sarebbe bello sapere cosa fa ora, com’è diventata.
E’ un po’ come quando siamo in metropolitana: salgono e scendono decine, centinaia, migliaia di persone (forse addirittura milioni?) e a noi è dato solo il tempo di una fermata per poterli vedere.
Una volta scesi dal vagone, riprenderanno la loro vita.
Incrociamo il loro sguardo per qualche frazione di secondo, dopodichè via nel caos della vita. Non ci resta che uno sguardo, qualche pregiudizio e la puzza di freni bruciati.
Ѐ da quest’anno che mi sorprendo spesso a pensare a quante vite si incrociano su un vagone della metro, quante vite, quante facce: ognuna è diversa dalle altre, ognuna è ugualmente preziosa, ma a noi non è dato di sapere.
Siamo così tanti a questo mondo che è impensabile di poter conoscere tutti, ogni singolo essere umano.A me, però, affascina la strambe idea che si possa verificare l’ipotesi opposta.
Impossibile, chiaro, ma comunque bello.
Magari quella donna con i capelli tinti di un biondo che tende più all’arancione, è in procinto di sposarsi, magari invece sta andando dall’avvocato per firmare il divorzio.
Quella ragazza seduta in fondo con la testa bassa e gli occhi lucidi, sarà stata lasciata dal suo ragazzo, o sarà stata costretta a lasciarlo?I suoi genitori si stanno separando, o sono morti, o si vuole suicidare e dice sommessamente addio al mondo con un pianto malinconico.
Quella pancia sarà l’effetto di troppo Mc Donald’s o sono 4 gemelli che stanno formandosi lentamente, nella culla pulsante della vita?
Quante cose… troppe! Proprio così, troppe cose per la nostra portata.
Non sapremo mai cosa sarà di quelle persone, perché non le conosciamo, perché ci è dato solo il momento di una fermata di metro per incrociare le loro storie, storie che non ci racconteranno mia, storie perdute per sempre.